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Concorsi e Gare di progettazione

Il tema del ‘concorso di progettazione’, in particolare l’analisi e il perfezionamento di alcune ‘tipologie concorsuali’, è stato oggetto di riflessione operativa negli ultimi quattro anni per OAR e sarà la base per contribuire ad accrescere la qualità dell’architettura anche attraverso il perfezionamento delle procedure, offrendo un servizio “OAR Concorsi” che supporti clienti pubblici e privati ad istruire e perfezionare il bando di concorso.
Il concorso di progettazione, praticato in architettura da secoli, può risultare la migliore formula di attribuzione di un incarico poiché esso può aiutare a dare priorità, da parte di chi giudica, alla migliore qualità progettuale disponibile fra i partecipanti, e a stimolare gli stessi a riversare in un progetto il miglior pensiero progettuale possibile.
Un concorso di architettura, inoltre, può essere utilizzato per selezionare un “team”, un gruppo di lavoro, che includa imprenditori, costruttori, un consorzio che propone soluzioni progettuali.
In un momento come quello attuale, certamente positivo, in cui si promuovono concorsi validi attraverso piattaforme digitali ben collaudate e sempre più conosciute, è necessaria un’azione corale che coinvolga più figure professionali, volta da un lato a migliorare la struttura del concorso, disincentivando, dall’altro, procedure che sono risultate poco efficaci. Le Gare di Affidamento d’Incarico, ad esempio, pur preferendo i requisiti al progetto, sono uno strumento largamente diffuso. Basti pensare che, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria (ONSAI), nel periodo tra gennaio e settembre 2020, a fronte di 88 concorsi di progettazione sono state organizzate ben 2.923 Gare. Esistono diversi altri modi per selezionare un professionista o un gruppo per attribuire un incarico, ma il concorso di progettazione continua a rimanere l’unico sistema e l’unico procedimento formale riconosciuto che garantisce benefici specifici e la migliore opportunità per un cliente (pubblico o privato) di procedere ad una selezione informata e consapevole.

Bisognerà lavorare su due fronti: in prima istanza, promuovere e spiegare fra i professionisti ed il sistema della rete delle amministrazioni pubbliche, degli imprenditori e dei costruttori quali sono:

I VANTAGGI DEL CONCORSO: orientare l’innovazione, attrarre nuovi talenti, aumentare il livello di consapevolezza, risparmiare tempo e denaro, innalzare il livello della qualità del progetto e scegliere fra più opzioni, incrementare il coinvolgimento della comunità e di destinatari del progetto. Rendendere la procedura il più possibile equo, condiviso ed efficace.

Le STRATEGIE OPERATIVE: continuare a lavorare sulla qualità delle piattaforme e dei procedimenti: sarebbe auspicabile una piattaforma nazionale consenta anche a coloro che non sono interessati o partecipanti ad uno specifico concorso e che non sono addetti ai lavori di poter comunque consultare agilmente il bando, la procedura e i risultati.

Il processo di sensibilizzazione non può che partire da una maggiore conoscenza dello strumento stesso, attraverso una strategia che metta a sistema strumenti, soggetti ed obiettivi. La formazione di figure qualificate, l’istituzione, negli Ordini Provinciali, di uffici di supporto nelle fasi organizzative e le piattaforme di gestione dei concorsi devono confluire in un unico network condiviso e capillare.
Bisognerà promuovere conferenze, mostre e pubblicazioni, in dialogo con il CNAPPC, sensibilizzando ad una buona pratica; raccontare un concorso di progettazione nelle sue diverse fasi su canali di divulgazione non specialistici (RaiPlay, Sky, Netflix, Amazon Prime, ecc…). L’intento è quello di accreditare il concorso come strumento cardine nell’affidamento di incarico, avvicinando la cittadinanza e le nuove generazioni all’architettura e favorendo la partecipazione e la collaborazione degli stessi architetti.

Se il concorso in due gradi appare essere, nella struttura, lo strumento più efficiente (elaborazione progettuale limitata in prima fase, approfondita solo successivamente e con riconosciuto un premio economico), gli aspetti procedurali su cui intervenire sono molteplici: nomina dei componenti della giuria in concomitanza alla redazione del bando; fornire adeguata documentazione, tempi di espletamento e remunerazione; pubblicare gli esiti di tutti i classificati a conclusione della prima fase; prevedere la possibilità per la giuria di interpellare i partecipanti selezionati per eventuali chiarimenti, attraverso la piattaforma del concorso per garantire l’anonimato. Il presupposto, tuttavia, è che per rendere il concorso uno strumento davvero efficace, è necessario che esso assicuri l’affidamento dei successivi livelli di progettazione e Direzione Lavori al vincitore, garantendo la qualità dell’opera realizzata e non solo del progetto.
Si sta lavorando molto con il CNAPPC e si è creata una cabina di regia comune: allo stato attuale composta dagli Ordini di ROMA, BOLOGNA, MILANO e TORINO per arrivare ad una piattaforma unica condivisa per la gestione dei concorsi. È importante avere un’unica piattaforma perché spesso le amministrazioni pubbliche cercano quella piattaforma che più sia incline ad accettare le proprie condizioni, che spesso non incentivano la possibilità di accesso ai giovani o al professionista non ha il curriculum di incarichi adeguato alle grandi commesse.

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