Il nostro impegno si articola attorno a cinque punti principali strettamente interconnessi tra di loro:
- Restituire all’architettura e alla professione di architetto il ruolo che gli compete nella società e nelle trasformazioni del territorio e dei centri urbani, diffondere la qualità dell’architettura e la centralità del progetto;
- Tutelare il professionista – nonché la committenza – nella gestione ordinaria della nostra professione, lavorando in trasparenza per l’unificazione delle procedure e delle piattaforme della pubblica amministrazione favorendo la digitalizzazione dei servizi, delle procedure e dell’accesso agli atti ed agli archivi;
- Promuovere l’utilizzo di incarichi professionali che tutelino committente e professionista, assicurando un alto livello di preparazione, aggiornamento e specializzazione attraverso un sistema di abilitazione, formazione semplificata e concreta e perfezionamento avanzato, nonché di compensi professionali adeguati;
- Perfezionare e intensificare la comunicazione e favorire il dialogo tecnico-culturale tra professionisti e istituzioni. L’obiettivo è informare in modo chiaro e raggiungere una più ampia partecipazione democratica degli iscritti per creare quella solidarietà professionale oltre a diffondere una cultura dell’architettura nella società civile necessaria a sollecitare cambiamenti divenuti improrogabili
- Affrontare le sfide sociali ed ecologiche del nostro tempo attraverso l’esercizio della professione dell’architetto in tutte le sue articolazioni e scale di progetto, come il cambiamento climatico, la diversità culturale e sociale, l’uso delle tecnologie per semplificare e facilitare procedure ed elaborazioni.
Per concludere, le nostre proposte sono finalizzate alla tutela del ‘fare architettura’, perché nella qualità del nostro lavoro, come nel giusto compenso, si misura il livello del nostro vivere civile. Riteniamo necessaria in tal senso una rilettura critica dei principi e dei regolamenti del sistema ordinistico, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi sopra indicati.
Il programma, espresso di seguito nei 10 punti più strategici, non è assolutamente esaustivo e – come sempre – sarà in continua evoluzione grazie ai contributi di tutte e tutti.
Siamo contro gli slogan e a favore della continuazione di un programma serio e realistico. Avendo toccato con mano ciò che si può e non si può fare siamo pronti a dialogare con chi vorrà ragionare sul futuro concreto dell’Ordine e sui nodi e focus da raggiungere in futuro.
- RUOLO SOCIALE DELL’ARCHITETTO
Non un punto a sé, ma un obiettivo trasversale a tutti gli altri.
Crediamo che l’Architetto sia una figura fondamentale sul territorio, interlocutore privilegiato per le amministrazioni e la cittadinanza, garante della sicurezza e della qualità del vivere comune, dotato di competenze trasversali che gli consentono di tradurre le esigenze collettive nello spazio. Missione principale è far tornare centrale il progetto architettonico ed urbano, quale strumento di rigenerazione per il ridisegno delle città, in un dialogo sempre aperto tra il costruito della Città Storica e non, per essere pronti ad affrontare le sfide di oggi e di domani. Siamo fermamente convinti che la firma dell’architetto debba rivendicare la sua responsabilità sociale e competenza a tutela degli interessi comuni.
- COMUNICARE L’ARCHITETTURA
Dal 2018 a oggi è stata intrapresa una vera e propria rivoluzione che si intende portare avanti, perfezionare e migliorare. L’istituzione di una redazione e di un ufficio stampa ha consentito di informare tempestivamente gli iscritti delle attività svolte e dei servizi offerti, di coinvolgere le giovani generazioni e di costruire rapporti di collaborazione, di impostare un dialogo e un confronto costruttivo con enti, istituzioni, ambasciate, istituti di cultura, università e figure autorevoli del settore, oltre che di diffondere il valore dell’architettura nel sentito comune.
L’intento è favorire la partecipazione, far conoscere il valore della professione e costruire un laboratorio permanente di idee e di confronto promosso dall’OAR, per innalzare il concetto di architettura nella società odierna e ristabilire la priorità del ruolo sociale dell’architetto e la centralità del progetto.
- SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA E CENTRALITA’ DEL PROGETTO
All’interno della squadra di Consiglio ci sono dei membri esperti nel settore normativo, che in questi anni hanno dimostrato competenza e autorevolezza, tanto che l’OAR è divenuto interlocutore privilegiato con le pubbliche amministrazioni sulle materie tecniche.
Timonare il cambiamento e non subirlo è l’intento che ha visto la partecipazione in numerosi tavoli tecnici a diversi livelli istituzionali. Affinchè il cambiamento diventi tangibile e strutturale e le norme diventino chiare ed armoniche, con procedure certe e definite, si intende potenziare il lavoro di rete già intrapreso con istituzioni, altri ordini e collegi e gli iscritti stessi attraverso eventi formativi, incontri e convegni, comunicazioni e tavoli tecnici.
Una progettazione di qualità è concretizzabile ancor meglio se libera da condizionamenti burocratici e nella certezza dell’operato, favorendo così le trasformazioni sul territorio di Roma e del Lazio, rimuovendo gli ostacoli allo svolgimento dell’attività professionale e permettendo ai cittadini e alla città di beneficiarne. Lasciamo agli architetti la possibilità di progettare all’interno di regole, poche ma definite.
- ACCESSO ALLA PROFESSIONE, SUPPORTO E SERVIZI AGLI ISCRITTI.
L’innovazione nella comunicazione, il Festival dell’Architettura di Roma, la promozione di concorsi di progettazione mirati ad una partecipazione aperta a tutti e tutte a prescindere dal fatturato, sono azioni messe in atto da potenziare e continuare a portare avanti per un accesso alla professione aperto a tutte le età.
Da incrementare il rapporto dialogante con le Università, affinchè si renda il percorso formativo maggiormente aderente alla professione, anche attraverso tirocini e esperienze formative negli uffici tecnici che consentono, soprattutto a chi sta entrando nel mondo professionale, di acquisire conoscenze e competenze attraverso il contatto diretto con la pubblica amministrazione. Da potenziare anche i servizi e le consulenze agli iscritti e la formazione su nuove competenze professionali (BIM, Intelligenza Artificiale, Nuovo Codice degli appalti, ecc.) per aprire ai professionisti nuove fasce di mercato.
- EQUO COMPENSO E PARCELLE ADEGUATE
Compensi adeguati alla qualità della prestazione professionale e certezza dei pagamenti. Queste le azioni rivolte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, che deve essere oggetto di un’azione culturale volta alla rivalutazione della figura dell’architetto.
Sono stati attivati servizi di consulenza per lettere di incarico e determinazione delle tariffe, ma si intende introdurre strumenti di risoluzione veloce dei conflitti sui compensi e sulla concorrenza sleale.
Primaria la promozione dei concorsi come strumento chiave per l’affidamento degli incarichi in modo da entrare nel merito della qualità delle proposte progettuali, affiancando le amministrazioni pubbliche, ma anche i privati, nella gestione delle procedure attraverso la piattaforma CAN.
- AZIONE CULTURALE
La consapevolezza pubblica del ruolo sociale dell’Architetto e una maggiore centralità dell’Architettura passa anche da operazioni di rigenerazione culturale e dalla presenza sul territorio.
Molteplici le iniziative introdotte che si intendono potenziare: AR MAGAZINE, rivista monografico-tematica dell’OAR fondata nel 2018, che ha favorito l’internazionalizzazione del processo di comunicazione culturale (spendendo 1⁄4 rispetto al passato) ed ha fornito un dibattito culturale sui principali temi di architettura; l’istituzione dell’Urban Center, che in seguito ad un concorso gestito dall’OAR, avrà una sede fisica all’Esquilino per ospitare un dialogo sulla trasformazione della città; Il Festival dell’Architettura di Roma / FAR, rivolto agli iscritti e a tutta la cittadinanza, coinvolgendo tutti gli attori del processo architettonico, che si vuole affidare ad un curatore annuale e diffondere su tutto il territorio della provincia. Primario il ruolo della Casa dell’Architettura, affinchè assuma una sua propria identità e riconoscibilità nella città, con presidi anche decentrati per una presenza capillare sul territorio.
- PRESENZA CAPILLARE SUL TERRITORIO E CONFRONTO CON GLI STAKEHOLDER
Vicinanza agli iscritti attraverso le attività dei delegati di zona e gruppi di lavoro per ogni ufficio tecnico di Municipi, Dipartimenti, Comuni, Tribunali, Soprintendenze per portare istanze specifiche, fornire supporto agli iscritti e costituire comunità di professionisti con esigenze affini. Al di là degli eventi formativi, è necessario prevedere momenti di socializzazione che incentivino il confronto e la partecipazione in prima persona. Analogamente va coltivato il rapporto con università, istituti di cultura, ambasciate, camera di commercio, archivi, MAXXI e stakeholder importanti e imprescindibili per l’architettura come il rapporto con il terzo settore e gli sviluppatori per timonare insieme un’idea di città capendo INSIEME come valorizzare il progetto e l’architettura nelle trasformazioni urbane. Protocolli e accordi sono un’opportunità per sviluppare progetti comuni, condividere risorse e competenze, migliorare la reputazione, sviluppare competenze e creare valore sociale.
- ARCHITETTURA & ETICA
Sui temi Etici le Commissioni attuali hanno coinvolto e continueranno a coinvolgere i cittadini, gli uffici tecnici e le amministrazioni, attraverso esperienze immersive ed efficaci come le passeggiate inclusive. L’Osservatorio accessibilità, la Commissione Parità di Genere, la commissione sulle Comunità Educanti, la Commissione di Protezione Civile e Sicurezza lavoreranno in sinergia, anche attraverso formazioni mirate e pratiche affinchè si vivano come opportunità e non come obblighi. Obiettivo del programma è quello di lavorare sulla prevenzione e promuovere la cultura architettonica interdisciplinare nell’ambito dei temi etici.
- FORMAZIONE
Una formazione agile, accessibile, concreta e pratica, per aumentare la conoscenza, senza aggravi di tempi e costi, consentendo maggior flessibilità di autocertificazione di alcune tipologie di attività svolte e supportando gli iscritti che lavorano nelle pubbliche amministrazioni. Si intende cogliere i pregi dei corsi online e/o la formazione in modalità “mista”. Necessario anche avviare un dialogo con il Consiglio Nazionale degli Architetti, competente sui temi formazione ed erogazione dei crediti, ma finora poco incline al confronto ed al miglioramento dell’intero sistema di aggiornamento professionale.
- PROFESSIONE E RAPPORTI CON L’ESTERO
Apertura verso le esperienze estere della politica dell’Ordine e delle attività della Casa dell’Architettura è funzionale a favorire il coinvolgimento degli iscritti all’estero. Utile il coinvolgimento delle università estere, di ambasciate, istituti di cultura, ministeri, ecc.
Si intende dunque costituire un team di stakeholder dedicati e di consulenza strategico-funzionale all’orientamento degli iscritti OAR per le esigenze di inserimento e tutela in un quadro professionale aperto e delocalizzato anche con la finalità di valorizzare e rafforzare rapporti istituzionali a livello internazionale.